Vivere in armonia con territorio e ambiente

Cosa significa allevamento e agricoltura biologica? E cosa comporta per la natura e l’ambiente? È davvero più sostenibile? Tutte le scelte che facciamo in tema di produzione e mercato, fanno parte di un compromesso importante fra gli esseri umani e la natura. Premesso che non sia possibile affidarsi a sistemi davvero primordiali, come la caccia alla selvaggina e la raccolta di bacche spontanee, serve un metodo equilibrato fra l’esigenza della catena alimentare dell’uomo e il massimo rispetto delle risorse naturali.

Questo rispetto reciproco, costruito con millenni di convivenza, ha raggiunto, in alcune parti del mondo, veri e propri livelli di eccellenza, come in diverse aree rurali dell’Italia. Questo equilibrio è fatto di una conoscenza profonda, di attenzione alla vita, di amore per la qualità del prodotto finale che, nel settore alimentare, porta con sé anche i valori della bontà e del miglior gusto possibile.

Ascoltare

Il ritmo naturale è una cosa che si può sentire, in molti modi. In senso reale, come ascoltando la biodiversità, il canto degli animali in libertà, contemplando la varietà delle piante, apprezzando il profumo della campagna. Ma ascoltare significa anche saper guardare al passato, comprendere le cose migliori che sono state fatte per l’equilibrio fra uomo e natura, e quindi valorizzarle. E la soluzione è bio-logica.

Scegliere gli strumenti giusti

Il terreno giusto, il clima ideale, le piante più adatte, sono tutti strumenti fondamentali per ottenere un’opera d’arte. In un allevamento, ad esempio, questo comporta l’utilizzo di foraggi biologici, in genere (almeno il 70%) prodotti direttamente dalla stessa fattoria. E significa privilegiare i concimi naturali e le cure omeopatiche.

Comporre

Le fattorie che lavorano “bio” seguono la rigida normativa che traduce in fatti concreti la conoscenza delle migliori tecniche agronomiche tradizionali, per comporre armonicamente un prodotto finale di alta qualità.  Comporre significa anche dare il giusto spazio ai diversi elementi produttivi: ad esempio, una fattoria biologica deve avere un ridotto numero di capi di bestiame, in rapporto alla grandezza della stalla, tale da permettere il benessere dell’animale.

Danzare

Un, due, tre, quattro. Voilà! Changez. Forme evolute di maggese, come la rotazione programmata delle colture con l’alternanza fra piante depauperanti, che sfruttano le risorse presenti, e piante arricchenti, che rimettono in circolo le sostanze nutritive del suolo, sono una vera e propria danza della rinascita per la terra. Basta seguire le regole per spostarsi al momento giusto. Per andare al passo con l’ambiente.

Andare a tempo

Ci sono molte regole da seguire e il controllo è la fase che garantisce che tutto sia in ordine. A verificare il tutto, oltre i costanti controlli interni – moltissimi ogni giorno – ci sono tutte le analisi fatte da enti specializzati che, un po’ come i critici di musica, guardano tutto e, se c’è qualcosa che non va, anche piccola, lo dicono sempre ad alta voce. I controlli sono a sorpresa, e tutto deve essere perfetto, dai campioni di terreno alle modalità di trasporto. Ogni cosa deve essere come previsto dallo spartito concordato (il Disciplinare Biologico) e non ci possono essere “contaminazioni” di nessun tipo. Nel rispetto dell’ambiente, non bisogna mai forzare il tempo.