Divertente, educativo, utile: il racconto è il miglior modo di comunicare, anche con i bambini

Cinema, fumetti, libri, videogiochi, teatro, fiabe, barzellette, aneddoti, fantasy… tutti amano le storie, perché le storie funzionano molto bene, perché attraggono la curiosità e l’attenzione e permettono di trasferire concetti ed emozioni in modo profondo e coinvolgente. Da sempre, infatti, raccontare una storia vera o inventata, ha infiniti aspetti positivi da prendere in considerazione.

Serve magari a suggerire qualcosa di utile come, ad esempio, l’idea di diventare una principessa che protegge l’ambiente o un cavaliere che combatte contro le ingiustizie. Da sempre, per insegnare qualcosa ad un bambino o anche ad un adulto, la cosa migliore è quella di inserire concetti e idee in una bella storia, e non si tratta mai di semplice intrattenimento.

Serve a investire il tempo in qualcosa di interessante e coinvolgente, imparando in modo semplice e divertente come funziona la memoria e l’immaginazione – in sintesi, la nostra intelligenza – su come funzionano le cose: il contesto, ovvero il luogo e il tempo dove avvengono le cose; i personaggi, ovvero i buoni e i cattivi e come possono cambiare atteggiamento; le azioni, cosa fanno e le loro conseguenze.

C’è qualcosa di meglio, per parlare ad un bambino?

Serve a creare, mantenere ed accrescere le relazioni fra persone, a stimolare le interazioni e la creatività, sfidando parenti e amici a creare sempre nuove storie con alcuni elementi di base, come le carte Inventastorie che possono essere mescolate e usate in modi sempre diversi, come base per racconti epici o piccoli sketch, per intavolare una discussione, cambiando ogni volta i ruoli e le avventure dei personaggi.

E, con una nuova card in ogni merenda, ricominciare allegramente tutto daccapo.